Malagutti Enos

pittore restauratore
Palidano di Gonzaga (MN), 2 febbraio 1913 - Milano, 3 febbraio 1994

Enos Malagutti nasce il 2 febbraio 1913 a Palidano di Gonzaga (MN).

Dopo la scuola elementare, durante la quale dimostra grande attitudine al disegno e alla pittura, inizia a frequentare le Scuole serali Arti e Mestieri di Suzzara, dove ha come insegnante il professor Luigi Bauselli, che lo addestra nell’arte del disegno. Nello stesso periodo, cioè negli anni dal 1928 al 1930, apprende la tecnica dell’affresco dal professor Martinenghi. Fuori dalla scuola e nelle ore libere, Malagutti, frequenta lo studio del pittore Antonio Ruggero Giorgi, che lo prepara nelle tecniche pittoriche più raffinate, e lo aiuta a perfezionarsi nella tecnica incisoria, insegnandogli tra l’altro ad incidere alcune puntesecche, con mano sicura, usando punte d’acciaio speciali. Nel giugno 1930, vince la “Borsa di Studio” del Conte Maraini Gonzaga e del Comune di Suzzara, che gli permette di frequentare l’Accademia Cignaroli di Verona, diplomandosi pittore nel 1933.

Nel 1931 in occasione della II Settimana Mantovana a cura del Sindacato Fascista Belle Arti di Lombardia, Sezione di Mantova, partecipa alla Prima Mostra Provinciale d’Arte nel Ridotto del Teatro Sociale dal 27 settembre al 17 ottobre, nella Sezione Bianco e Nero con le opere: Arrotino, Agonizzante. In questa occasione diventa amico di Perina, Di Capi, Lorenzetti, Bini.

Si reca a Parigi su invito di Gilioli che gli fa conoscere Braque e Poliakoff.

Nel 1933 in occasione della III Settimana Mantovana, dal 30 aprile al 21 maggio, nel Palazzo Ducale di Mantova partecipa alla Mostra Regionale Bianco e Nero con le opere: Buoi al lavoro, Mucca in tiro.

Nello stesso anno la famiglia si trasferisce a Brusatasso di Suzzara.

Gli anni compresi dal 1933 al 1939, si può dire che per Malagutti siano i più intensi e più proficui dell’attività di pittore.

Partecipa, nel 1936 in occasione della VI Settimana Mantovana alla V Mostra Sindacale Provinciale di Mantova a Palazzo Te (20-27 settembre), con tre opere: Il fumatore, Disegno, Autoritratto.

Nel 1937 partecipa alla Mostra Sindacale degli Artisti Mantovani tenutasi in occasione della VII Settimana mantovana, dal 12 al 19 settembre, al Palazzo Ducale di Mantova, con cinque pitture e cinque disegni.

Partecipa nel 1939 alla Mostra “Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900” al Palazzo Te di Mantova, con due puntesecche, due litografie ed i dipinti: Viandante, Leda, Ritratto di giovane.

Malagutti sente la necessità d’espandersi, l’ambiente provinciale gli sta stretto, così va a Milano, dove frequenta lo studio dell’architetto Pasquè, che gli offre la possibilità di dipingere in via Montenapoleone, in quello che era stato lo studio di Mosè Bianchi; vi rimane fino al 1941. Una sera dello stesso anno, incontra il pittore Cagliari di Verona (con il quale aveva studiato all’Accademia Cignaroli di Verona), che gli riferisce di lavorare con il famoso restauratore di quadri Pelliccioli, quello che aveva restaurato il Cenacolo di Leoanrdo da Vinci alle Grazie; sentendo che Malagutti cercava lavoro, e sapendo delle sue ottime qualità d’artista, il Cagliari lo presenta al Pelliccioli che lo assume come aiuto e comprimario nella sua bottega d’arte.

Nell’Ambiente del Pelliccioli, ha modo di conoscere il mercante d’arte antica Ginetto Bonomi, che opera in via del Crocefisso. Con il Bonomi apprende il commercio dei quadri antichi, conosce vari collezionisti, e viene introdotto sempre più nell’ambiente milanese. Il mestiere, che lo porta a studiare le opere d’arte che gli passano tra le mani e guardare le collezioni intanto che esegue i restauri, gli permette di diventare un profondo conoscitore ed esperto d’arte antica di fama.

Con l’avvento della guerra sfolla a Brusatasso, ma avendo il lavoro a Milano con il treno va vanti e indietro portando con sé le tele da restaurare. Partecipa con due dipinti alla X Mostra Sindacale d’Arte, dal 23 aprile al 14 maggio 1944, allestita nella sede dell’Unione professionisti e artisti in via Marangoni, 14 a Mantova.

Nel 1945 ritorna a Milano dove riprende la sua attività di restauratore. Successivamente apre la “Bottega del Restauro”, un negozietto in via Bagutta in società con Caviggioli.

Nel 1949 figura alla Mostra di Pittura, nel Palazzo dell’Arengario di Milano, dove viene premiato.

Nel 1950 lascia la Bottega di via Bagutta, ed apre un nuovo studio in corso Monforte, dove rimane per una ventina d’anni.

Nel 1961, alla Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi, tenutasi alla Casa del Mantegna, dal 25 settembre al 31 ottobre, espone cinque opere: Ritratto di uomo, Ritratto di donna, Figura di contadino e due Nudi. È presente anche al Secondo concorso mostra di pittura “Castelli e vigne del Monferrato”.

Alla Prima mostra europea del piccolo quadro, che si tiene a Roma, nel 1966, riceve il Secondo premio “Quadriennale d’Europa”.

Partecipa nel 1974, al Settimo premio nazionale di Pittura “Il nostro Po” che si tiene a Ferrara e Milano.

L’anno seguente allestisce una personale a Bergamo presso la Galleria Lorenzelli, presentato da Domenico Porzio. Dino Villani sulla Gazzetta di Mantova scrive: “…Abbiamo visto una mostra veramente interessante, di un artista dotato di qualità che egli riesce a far emergere in modo equilibrato, senza far pesare i sistemi per utilizzarle; che sa mostrare la sua sicurezza e la sua abilità di traduttore, senza spavalderie e senza dar peso alla materia generosa di cui si serve ed alla tavolozza vivace che utilizza, che vada oltre i limiti imposti dalla loro funzionalità”.

Ordina una Mostra personale, alla Galleria Levi di Milano, nel 1976, presentato da Franco Passoni. Lo stesso anno partecipa al Premio “Città di Marsala” a Marsala ed al Premio “Centro sperimentale di giornalismo italiano” a Milano.

Nel 1977, presentato da Domenico Porzio, tiene una mostra personale alla Galleria La Bifora di Pavia. Al Premio “Marco Aurelio” di Roma, gli viene assegnato il Secondo premio.

Una nuova personale viene allestita a Milano, nel 1979, alla Galleria Le Arcate, presentato da Raffaele De Grada.

Presentato di nuovo dall’amico Franco Passoni, ordina una personale nel 1980 alla Galleria L’Elicottero, di Lugano (Svizzera). Partecipa pure alla Mostra presso il Centro Culturale San Bartolomeo di Bergamo.

Nel 1981 a Pallanza (Verbania), è presente alla rassegna “La Modella per l’arte”.

A Basilea in Svizzera, nel 1983, figura all’esposizione “Art 14”.

Presso il Centro Culturale del Comune di Virgilio è presente, dal 7 aprile al 6 maggio 1984, alla mostra “Incisori mantovani negli anni Trenta”; figura pure alla mostra “International Contemporary Art Fair” di Londra, e alla collettiva presso la Galleria Antenna-Alexia di Bergamo.

A cura dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Mantova e dell’A.P.T., gli viene allestita una mostra di pittura negli spazi della Casa di Rigoletto a Mantova, dal 26 maggio al 20 giugno 1984, in catalogo è presentato da Giovanni Testori. Interviene con sette disegni alla Mostra del “Disegno Mantovano del ’900” che si tiene a Mantova nel Museo Civico di Palazzo Te, nel settembre-dicembre 1984.

Dal 17 settembre al 12 novembre 1989 gli viene dedicata, nell’ambito del XXIX Premio Suzzara, una significativa Mostra Antologica con in catalogo testi di Flavio Caroli e Alberto Lui.

Per una imprecisata malattia, muore in camera d’ospedale a Milano il 3 febbraio 1994.

A cura di Enrico Gariboldi e Franco Passoni, gli viene dedicata nel 1994, una personale di disegni, alla Galleria Gariboldi di Milano.

Presso la Galleria d’Arte Sacerdoti di Milano, curata da Franco Passoni, gli viene allestita una Mostra postuma, dal 25 marzo al 9 aprile 1995. Nello stesso anno, gli vengono dedicate due importanti Mostre celebrative antologiche, la prima, di Dipinti su tela, presso il Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano a Gazoldo degli Ippoliti, a cura di Renzo Margonari, e la seconda di Opere su carta presso il Centro di Cultura Einaudi di Mantova, a cura di Franco Passoni.

Nel 1996 viene ricordato con una Mostra Antologica alla Galleria Sianesi di Milano.

Dal 16 ottobre al 5 dicembre 1999, figura alla Mostra “Il disegno a Mantova 1900-1950” che si tiene presso la Pinacoteca Comunale di Quistello (MN). Enos Malagutti non è stato inserito nella Mostra “Arte a Mantova 1900-1950” tenutasi lo stesso anno a Palazzo Te di Mantova.

Nel 2000 viene incluso nella Mostra “Arte a Mantova 1950-1999” che si tiene nel Museo Diocesano F. Gonzaga di Mantova, con tre opere dal titolo Io e la città.


Prima del 1960 avevano scritto alcuni critici su giornali e riviste d’arte, tra i quali: Ugo Ojetti, Maraini, Costantini, Baroni, Ugo Nebbia, Renzo Biason, Bongiovanni, Dino Villani, Leonardo Borgese, Rota e altri.


Bibliografia:

1975 - Malagutti Enos, catalogo, Milano, Galleria Lorenzelli.

2002 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume IV, La - Mu, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 1742/1751.

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