Bertozzi Elisabetta

architetto scultore
Bologna, 26 giugno 1966

Elisabetta Bertozzi, architetto - Laurea presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Restauro architettonico - nel 1993. Tesi sui Portici lignei nella città di Bologna.

L'argomento, oggi ancor più attuale poiché il tempo non ha risolto ma anzi ha reso spesso ancor più urgente un'opera di sensibilizzazione e di intervento, diviene cosi di auspicio, promozione e proposta, derivanti da un profondo convincimento, radicato e sentito, rimasto inalterato negli anni e che ha ricevuto riscontri nella sua opera in vari restauri “quale artista di comprovata sensibilità”.

Attiva negli ambiti dell’architettura di interni, del paesaggio e spazi pubblici, del restauro e del recupero architettonico, inizia la propria attività collaborando al progetto di restauro della Fontana del Tritone nel Palazzo Ducale di Sassuolo; tra gli altri incarichi di rilievo vanno ricordati i restauri della Pieve romanica di Rubbiano (Modena), delle chiese di San Mamante a Lovoleto e la parrocchiale di Santa Caterina di Saragozza a Bologna.

Ha messo la firma sul luogo che la storia ha consacrato tra le architetture avveniristiche della città, rendendo agibile il negozio Gavina di Carlo Scarpa in Via Altabella in Bologna; ha diretto e trasformato uno dei luoghi simbolo del Quadrilatero commerciale del centro storico bolognese che dalla Argenteria Stefani è divenuto l’esercizio Lindt e American Vintage, oggi negozio Woolrich.


Contatti:

Elisabetta Bertozzi

Via Jacopo Barozzi, 2 - 40126 Bologna

Tel. 051.0096934

Cell. +39 348.5525380

E-mail: archelibertozzi@gmail.com

Sito Internet: www.arch-elisabettabertozzi.it


“Per Elisabetta Bertozzi l’Arte ha sempre avuto il privilegio di costituire un’esperienza completa, sia nel modellato quanto nel disegno, nella ricerca come nell'architettura, quindi un moto dell’anima in cui la tecnica è il privilegiato ed essenziale strumento di rappresentazione dello spirito, in cui il primato dell’intelletto si fa segno, volume, spazio abitativo; in cui la ricerca è indagine e scoperta, nesso tra passato e futuro, nello stupore della scoperta della storia, della vicenda umana, del patrimonio da tramandare; così l’Architetto è naturalmente anche scultore, modellatore e disegnatore raffinato. La dimostrazione di un’attività partecipata e continuativa è così nelle opere spesso inedite, sintesi di una personalità di grande spessore, testimonianza ne è così il sognante nudo femminile, vero respiro nel tempo, espressione di una coerenza stilistica ove estetica, etica e poetica si identificano…”.

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