Bernardelli Giovanni

pittore scultore
San Benedetto Po (MN), 1911 - Mantova, 2000

È nato nel 1911, a San Benedetto Po. Giovanissimo impara il mestiere di boscaiolo mentre frequenta la locale scuola per decoratori; i primi contatti con la pittura li ha come garzone di bottega di artisti come Lorenzetti, Costa, Bodini.

Il 2 ottobre 1936, in una mostra a San Benedetto, dove espone per la prima volta, presenta due paesaggi di ambiente locale, disegnati con vigoria e sicurezza, pieni di luce e di verità.

L’anno seguente partecipa alla Mostra degli Artisti Mantovani, tenutasi in occasione della VII Settimana mantovana, dal 12 al 19 settembre, con tre sculture e tre pitture dipinte con i pochi colori essenziali, che fin da ragazzo prepara egli stesso con polveri, olio e terra.

Nel 1939 partecipa alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova coi dipinti Sera sul fiume, Case, I boscaioli ed una terracotta.

Nel 1941 Alfredo Puerari, in un articolo anticipatore l’VIII Mostra sindacale degli artisti mantovani, sulla Voce di Mantova scrive: “Oggi il suo studio, a due passi dai boschi e a due passi dal Po, è pieno di opere che compariranno prossimamente alla Sindacale di Mantova… i competenti, diranno di più e di meglio, a noi preme segnalare questo giovane artista, pieno di volontà e di fede, che cammina senza voltarsi indietro, solo sospinto dall’ardente amore per l’arte e dall’onesto desiderio di esprimere e di creare…”.

Bernardelli partecipa alla VIII Mostra sindacale degli artisti mantovani con i dipinti: Paesaggio e Natura morta.

Nel 1942, alla IX Mostra sindacale degli artisti mantovani, tenutasi nel Ridotto del Teatro Sociale di Mantova, nel mese di giugno presenta il dipinto La strada. Dal 1 al 31 agosto dello stresso anno, partecipa al “Premio Verona”, Prima mostra nazionale d’Arte al Palazzo della Gran Guardia di Verona, con il dipinto Fiori e Frutta.

Nel 1944 è presente alla Mostra d'Arte Sacra all'Angelicum di Milano.

Partecipa nell’anno seguente, alla Mostra della Libertà tenutasi in ottobre nelle Sale di Palazzo Ducale a Mantova, con tre dipinti I Calderai, Paesaggio, Bosco e Donne.

Nel settembre 1948, con il Gruppo Artistico Mantovani, espone al Palazzo della Ragione di Mantova.

Nel 1949, in occasione della Mostra Nazionale di Pittura e Scultura “Premio Mantova 1949”, tenutasi al Palazzo della Ragione di Mantova, dal 18 dicembre al 15 gennaio ’50, partecipa con l’opera Natura morta. Dal 15 al 17 ottobre 1955 partecipa alla Mostra d’Arte di San Benedetto.

Nel 1959 a partire dal 2 agosto, tiene una Mostra personale a San Benedetto Po (MN) in occasione della tradizionale Fiera, ove espone una ventina di opere.

Quindi, per circa un ventennio, Bernardelli preferisce isolarsi in quel di Gorgo e, pur continuando la sua produzione artistica, non invia più, fino alla fine degli anni ’60, le sue opere alle varie mostre d’Arte.

Dal 4 al 18 maggio 1967, partecipa, alla Prima Rassegna delle Arti Figurative Mantovane, tenutosi al Palazzo della Ragione di Mantova, con due dipinti Natura morta e Paesaggio.

Nel Marzo 1968, alla Mostra di Pittura, Gemellaggio tra San Benedetto Po e Castiglione della Pescaia, presenta una serie di venti quadri, e Bruno Vezzani, in catalogo scrive che “…la pittura del Bernardelli costringe l’osservatore non frettoloso a ripercorrere il cammino di una costante e meditata penetrazione nella realtà dei suoi boschi e del suo fiume, che gradatamente svela segreti spazi e piccoli miracoli di luce…”.

Nel 1969, sul Bollettino d’Informazione Culturale UNO, n. maggio, si legge della mostra personale di Bernardelli alla Galleria L’Inferriata di Mantova: “…le ultime opere denunciano una mente sveglia ed aperta agli attuali problemi che gli riesce di far rientrare nella sua poetica assorta e contemplativa, col suo tonalismo morandiano lucidamente accolto nel clima della pittura padana che ha accenti propri e che Bernardelli immancabilmente registra…”.

L'artista propone poi le proprie opere nel 1970 alla Bottega del Benaco di Bardolino, personale; nel 1970 a Milano, Bologna, e nel 1971 alla I° Mostra d’Arte Regionale Lombarda di Cremona; quindi nel 1972 a Milano, Galleria “La nuova sfera” e a Taranto; a Mantova nel 1974 e 1976 alla Casa del Mantegna e, alla Maison de la Culture a Nevers sempre nel 1976, espone le opere Paesaggio, Natura morta, Paesaggio, Il sentiero, Paesaggio, Natura morta.

Dalle opere di Bernardelli emerge l’impressione di una personalità molto complessa ed inquieta, che nel silenzio del paesaggio padano ha grande capacità introspettiva, che tende fortemente alla sintesi e alla perfezione.

Lo stesso anno il Comune di Quistello dedica una Mostra Antologica all’artista nella Biblioteca Comunale.

Sono questi gli anni in cui Giovanni Bernardelli coglie i più favorevoli consensi nelle antologiche che gli sono state dedicate dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara nel 1983, e sempre nello stesso anno, dal Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po (dove presenta opere eseguite dal 1935 al 1982), curata da Giancarlo Pavesi e presentata dai professori Gino Baratta e Francesco Bartoli; e dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Ferrara nel 1984.

Inizia nel 1985 la nuova fase da “i ritratti della memoria”, opere nelle quali Bernardelli pare si ponga alla ricerca di una verità che superi il tempo, senza mai descrivere esattamente le cose dipinte, alla ricerca costante della “essenzialità”…, senza più dipingere l’amato Po e le amate golene, ma puntando la sua attenzione all’uomo.

Dal 31 maggio al 22 giugno 1986 espone alla “Pananti” di Firenze, e quindi al Centro di Cultura Einaudi di Mantova nel febbraio 1987, con testi critici di Emilio Faccioli, Alessandro Righetti e Frediano Sessi. Giannino Giovannoni parla di “…figure solenni… ci riportano alle origini della drammaturgia popolare, ed hanno l’intensità di una sacra rappresentazione…”.

Nel 1989 viene invitato ad ordinare una mostra personale al Centro Culturale Italiano di Zagabria e successivamente all’Ambasciata d’Italia di Belgrado. Il ciclo di mostre dedicato alle “figure di torba” si conclude nel 1990 a Mantova, al Centro di Cultura Einaudi dove Bernardelli presenta trenta oli.

Nel 1994 espone alla Ciovasso di Milano con testo critico di Mario De Micheli, che esamina le caratteristiche culturali e simboliche fondamentali dell’opera di Bernardelli e, nel catalogo scrive: “…Di questo e non d’altro vive la sua pittura: una pittura di materia povera, volutamente priva di accensioni cromatiche, eseguita su fondi magri, rabbrividenti, dove l’immagine dei vari personaggi s’accampa ad occupare lo spazio con sobria e dimessa evidenza…”.

Nel 1995 alla Casa di Rigoletto in Mantova in occasione della Mostra “Mantova da Incorniciare” viene esposta una sua incisione San Benedetto Po - Angolo del monastero; lo stesso anno partecipa anche alla rassegna della Mesola, al Castello Estense, “Il Po del ’900”.

Il pittore, che continua a lavorare con intensità e passione, nel 1999 è stato invitato alla rassegna “Il Garda e la pittura mantovana tra le due guerre” a Ponti sul Mincio, Sala delle Colonne. Dal 12 giugno all’11 luglio dello stesso anno, voluta dagli Assessorati alla Cultura del Comune di Mantova, della Provincia di Mantova e del Comune di San Benedetto, gli viene dedicata una importante Mostra Antologica contemporaneamente nelle sedi di Mantova in Palazzo Ducale e a San Benedetto nel Chiostro dei Secolari curata dal critico d’arte Claudio Cerritelli.

Nel mese di ottobre dello stesso anno, una sua scultura viene omaggiata dalla locale Amministrazione all’ex Presidente della Repubblica Scalfaro in occasione della Sua visita alla città.

Mostre personali

1969 - Galleria "L'Inferriata", Mantova;

1970 - Bottega del Benaco di Bardolino;

1976 - Scambi culturali con Casa della Cultura, Nevers; Casa del Mantegna, Mantova; Bilioteca Comunale, Quistello;

1983 - Mostra Antologica, Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Suzzara;

1983 - Museo Civico Polironiano, San Benedetto Po;

1984 - Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Ferrara;

1986 - Galleria Pananti, Firenze;

1987 - Centro di Cultura Einaudi, Mantova;

1989 - Centro Culturale Italiano, Zagabria; Ambasciata d’Italia, Belgrado;

1990 - Centro di Cultura Einaudi, Mantova;

1994 - Galleria Ciovasso, Milano;

1999 - Mostra Antologica, Palazzo Ducale, Mantova, e Chiostro dei Secolari, San Benedetto.

Hanno scritto di lui:

Francesco Bartoli, Umberto Bellintani, Carlo Bondioli Bettinelli, Claudio Cerritelli, Raffaele De Grada, Mario De Micheli, Gian Maria Erbesato, Emilio Faccioli, Giannino Giovannoni, Suzana Glavâs, Ana Lenovaj, Renzo Margonari, Teodosio Martucci, Giancarlo Pavesi, Alessandro Righetti, Francesco Ruberti, Stefano Scansani, Frediano Sessi, Roberto Tassi, Carlo Toni, Ugo Tor, Bruno Vezzani, Manuela Zanelli.


Bibliografia:

1975 - Maria Gabriella Savoia e Adalberto Sartori, a cura di, Dizionario dei Pittori Mantovani, Volume Secondo, Mantova, Sartori Editore;

1999 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume I, A - Bona., Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 376/385.

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