Zuech Stefano

scultore
Brez (TN), 5 novembre 1877 - Trento, 8 settembre 1968

Nel 1900 si reca a Vienna dove lavora a lungo alla scuola del prof. Emanuele Gendls, poi frequenta poi l'Accademia superiore di Belle Arti dal 1907 al 1911.

Nel 1911 vince il Premio Roma, città dove frequenta il corso di Archeologia e Storia dell'Arte Antica tenuto da Emanuel Löwy all'Università La Sapienza.

Nel 1912 esegue la statua in marmo per il Monumento a Don Giuseppe Grazioli a Lavis (TN).

Nel 1917 a Vienna modella la “Pietà della Pace” (opera mai realizzata in marmo e ora dispersa, commissionatagli dall’imperatrice Zita di Borbone - Parma), Stefano Zuech fu costretto a rientrare in Italia al termine della Grande Guerra e a trasferirsi definitivamente in Trentino. Dal 1920 al 1945 insegna Scultura e Plastica e materie affini presso la Regia Scuola Industriale di Trento.

Realizza nel 1920 il Monumento ai caduti di Biacesa, voluto dalla IV legione della Guardia di Finanza per ricordare i caduti in guerra delle Fiamme Gialle; si presenta come una lapide in pietra rossa che accoglie la fusione rappresentante la “Patria guerriera”, tema che Zuech elaborò anche in altre opere.

Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in gesso: La porta eterna - Aeternatis, (l'opera viene tradotta in marmo per il Cimitero di Trento).

Realizza nel 1922 il Monumento a Silvio Vois a Taio (TN) - L’opera è collocata vicino alla chiesa parrocchiale di Taio, ed è dedicata a Silvio Vois, volontario trentino arruolatosi nell’esercito italiano. È composta da un basamento in pietra sul quale poggia il busto in bronzo del soldato. Il monumento fu patrocinato dalla Legione Trentina.

Realizza le stazioni di Via Crucis lungo la strada che da Sanzeno porta a S. Romedio,

Nel 1923 per il nuovo pulpito del Duomo di Trento esegue l'altorilievo "Vigilio che istruisce i catecumeni", e i quattro simboli degli Evangelisti.

Nel 1924 realizza la Campana dei Caduti a Rovereto.

Realizza nel 1927 il Monumento ai caduti di Commezzadura (TN), è una stele in marmo bianco, in cui è inserita la figura di un angelo che nei tratti ricollega l’opera all’ambiente artistico della Secessione viennese.

Il 19 agosto 1928 inaugura a Canazei il monumento dedicato alla Vittoria, sorto sulla base del monumento costruito nel 1917 dagli austriaci.

È autore dei monumenti ai caduti di Sclemo, Lavis, Rovereto.

Esegue anche alcune lapidi di personaggi famosi come Eusebio Francesco Chini in Piazza Dante a Trento, busto commemorativo a Luigi Negrelli, presso la Stazione ferroviaria di Trento, ed una decina di tombe per il Cimitero monumentale (il grande gruppo “Porta Eterna” e la “Pietà”). Il busto Giovanni Battista Lampi a Romeno e il grande Cristo benedicente antistante alla chiesa parrocchiale di Cloz.

A Brez si trovano alcune delle più importanti ed imponenti sue realizzazioni artistiche: il Monumento al minatore, inaugurato nel 1932 ed Monumento ai caduti nel cimitero comunale di Brez inaugurato nel 1923. Un'opera giovanile, del 1905, è invece il Cristo sul crocifisso nel cimitero di S.Floriano, mentre l’ultimo ricordo per il suo paese è un bassorilievo in marmo bianco che attualmente si trova presso l’ingresso della scuola materna di Brez.

Nel 1934 realizza la scultura di San Cristoforo per il Palazzo delle Poste di Trento.

Dal 2 luglio al 18 settembre 2016, è stato ricordato con la mostra: Stefano Zuech 1877-1968. Il volto, il mito, il sacro, al Palazzo Alberti Poja, di Rovereto.


Bibliografia:

1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 69.

1923 - Sac. Paolo Zodra, Atefano Zuech, Milano, Arte Cristiana, anno XI, n. 9 settembre, pp. 272/279.

1928 - Monumento alla Vittoria, Napoli, Cimento, p. 81.

1951 - Ettore Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, Milano, I.T.E., p. 381

1960 ca. - E. Arnaud e A. Busignani, a cura di, Artisti italiani del ‘900, (con ill.), Arezzo , La Ginestra, pp. 413/414;

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 1144/1145.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 699.

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 994

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