Rosti Fortunato Carlo

pittore
Milano, 1885 - Vimodrone (MI), 15 giugno 1974

Compiuti gli studi umanistici e conseguita a Bologna la laurea in Giurisprudenza, si accosta dapprima alla poesia, quindi, dai primi anni Venti da autodidatta alla pittura, rivolgendosi all'interpretazione del paesaggio e, in minor misura, della natura morta. Fortemente legato ai valori del realismo lombardo, il suo repertorio di dipinti ad olio e acquerelli presenta soprattutto soggetti campestri, lacustri e montani (Lovere, Iseo, Gravedona, la Val Seriana, i territori di Bergamo e Como), ma annovera anche marine liguri (Alassio, Spotorno, Savona) e una serie di vedute parigine veneziane e romane realizzate nel corso di numerosi soggiorni. Opere proposte al pubblico delle mostre milanesi di Brera e della Permanente (Premio Sallustio Fornara nel 1933 con Notre Dame a Parigi, ora alla Galleria d'Arte Moderna di Milano) delle Biennali di Venezia, delle Quadriennali romane, dell'Esposizione Internazionale di Barcellona (1929) e nelle personali milanesi allestite da Bottega di Poesia (1927) e dalla Galleria Bolzani (1953).

Partecipa nel 1925, all'Esposizione Nazionale di Brera a Milano, con il dipinto: Sui monti di Caglio.

Nel 1933 dall'11 marzo all'11 aprile, partecipa IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto: Studio di fanciulla.


Bibliografia:

1926 - Rio di Valverde, L'Esposizione Nazionale di Brera. I Pittori. La Cultura Moderna - Natura ed Arte, Milano, Vallardi, n. 1 gennaio, p. 14.

1933 - IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, catalogo mostra, pp.nn.

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